martedì 26 luglio 2016

recensione: SPADA DI VETRO

SPADA DI VETRO
VICTORIA AVEYARD

 ◢ editore mondadori ◢ pagine 315
◢ saga red queen #2  ◢ prezzo 19.9o€



TRAMA
Il suo sangue è rosso – come quello della gente comune – ma lo straordinario potere di controllare i fulmini, che nessun Argenteo possiede, rende Mare Barrow un'arma sulla quale il Palazzo vorrebbe riuscire a mettere le mani. Tutta la corte la considera un'eccezione, ma non appena Mare riesce a sfuggire a Maven, il principe – e prima ancora l'amico – che l'ha tradita, scopre una verità sconvolgente: lei non è affatto un'eccezione. Perché di giovani Rossi e Argentei ne esistono molti altri. Inseguita da Maven, diventato un sovrano crudele e vendicativo, Mare fa di tutto per trovare e reclutare altri guerrieri Novisangue che si uniscano alla lotta dei ribelli contro il re oppressore. Nel farlo, però, entra in un territorio molto pericoloso, dove rischia di diventare proprio come i mostri che sta cercando di sconfiggere. Riuscirà a sopportare il peso delle vite che dovranno essere spezzate durante la ribellione? O la slealtà e il tradimento subiti l'avranno indurita per sempre? Nel secondo elettrizzante romanzo di Victoria Aveyard, la lotta dell'esercito ribelle contro un mondo ingiusto, dove è considerato normale segregare le persone in base al colore del loro sangue, costringerà Mare ad affrontare il lato oscuro che piano piano si è fatto largo nel suo animo.

RECENSIONE
Non farsi investire dal fenomeno della Regina Rossa è praticamente impossibile.
Dopo aver conquistato il mondo e gli scaffali di ogni libreria col primo volume, che ci introduceva al mondo scisso a metà di Mare Barrow, Victoria Aveyard torna con un sequel che non delude le aspettative.
Spada di Vetro si presenta conturbante e travolgente, con un cambio totale di ambientazione e un capovolgimento di ruoli.
In seguito al tradimento di Maven, il principe a cui era promessa e con il quale si era unita alla Guardia Scarlatta, Mare è costretta a fuggire e a nascondersi per cercare di salvare la sua vita e quella di coloro che ama.
Assieme a Cal, l'ormai ex principe ereditario, contro il quale suo fratello e la sua matrigna hanno complottato per ottenere il trono, al suo ritrovato fratello Shade e a buona parte della Guardia Scarlatta, Mare scappa fino a Naercy, dove Maven è già lì ad attenderla...
Il romanzo inizia esattamente dove si era fermato e ci catapulta immediatamente nel bel mezzo dell'azione, riempiendoci di adrenalina già dai primi capitoli.
Mare non solo ha scoperto che suo fratello è vivo ma che è come lei, un Rosso con i poteri di un Argenteo, eppure più forte di entrambi. Questo le fa comprendere in modo reale che lei non è l'unica, che ci sono altri come lei lì fuori e che lei deve assolutamente trovarli, prima che lo facciano i suoi nemici.
Affidandosi alla lista di Julian, grazie alla quale lei conosce sia nomi che indirizzi di tutti i Novisangue, Mare sfiderà il tempo per cercare di salvare i suoi simili.
Mentre Regina Rossa era ambientato tra i tranelli e le indiscrezioni della Corte, Spada di Vetro ci fa sorvolare tutto il territorio di Norta, su isole celate dall'oceano a città mercantili fino ad arrivare al silenzio dei boschi, facendoci assaporare il lato futuristico e distopico della storia.
Mare passa dal doversi nascondere sotto le sembianze di Mareena Titanos, a una fuga senza sosta, non più celando cos'è e cosa la sua esistenza potrebbe significare.

"Devo tornare a indossare la maschera ed essere la sparafulmini di cui hanno bisogno."

Ho ancora molti dubbi riguardo questo romanzo, ma quel che è certo è che è riuscito a tormentarmi per giorni.
Victoria Aveyard è tanto giovane quanto talentuosa, è riuscita a spostarsi nettamente dalle similitudini che potevano accomunare Regina Rossa con altri romanzi di successo, cercando di delineare per bene la sua strada e il suo stile.
Nonostante anche in questo volume ci sia stato un dettaglio che poteva benissimo essere eliminato e che è praticamente spiccicato a un particolare presente ne Il Dominio del Fuoco.
I punti di forza del romanzo sono molti, innanzitutto l'azione è sempre presente, tanto da lasciare buchi notevoli nei rari momenti in cui i personaggi hanno giusto un paio d'attimi di respiro. La ricerca dei Novisangue è totalmente imprevedibile e riempie di curiosità il lettore che vuole sapere quali nuovi poteri e personaggi l'autrice ha in serbo per lui.
L'ambiguità morale è certamente il punto di forza e di distinzione della Aveyard, la quale struttura la trama e i caratteri su zone grige. Mare stessa è una protagonista oscura, nutrita da più demoni che da luce, egoista, sadica, arrogante. Un'eroina molto imperfetta, senza scrupoli e dotata di poca empatia.
Il che ci porta ai lati negativi di questo libri: Mare.
Mare è una pessima persona e una pessima narratrice. Se da un lato il tentativo della Aveyard di costruire una protagonista più umana possibile è positivo, dall'altro la riuscita rende Mare parecchio sgradevole e, francamente, meno umana del previsto.
Non lascia spazio alla caratterizzazione di tutti gli altri personaggi, che figurano semplicemente come comparse e, a parte Cal e Kilorn, non sappiamo assolutamente niente di loro.
Shade è probabilmente il personaggio più bistrattato esistente nell'universo degli young adult, con una decina di battute scarse per tutto il romanzo e che sembra esistere al solo scopo di servirsi del suo potere quando le cose vanno male.

Victoria Aveyard bullizza i suoi personaggi. 

Il modo in cui i personaggi vengono trattati - diciamo anche ignorati - sia dall'autrice che da Mare è un difetto insormontabile del romanzo. 
Mare si arroga la gloria di ogni azione vittoriosa, considerandosi l'unica artefice e salvatrice delle vicende, passando dal lodarsi, ricordandoci per circa 8639287 volte di essere la piccola e invincibile sparafulmini, al compiangersi addosso per tutto quello che ha dovuto subire e per tutta la sofferenza che ha provato a causa di Maven.
@Mare with love
Sai cosa, Mare?
Non ci sei solo tu.
Il personaggio di Cal, che io definirei la reale vittima della situazione, è quello con il quale sono riuscita a legare meglio. A differenza di qualcun altro, Cal è stato sottoposto a torture sia fisiche che psicologiche terribile e nonostante ciò è riuscito ad andare avanti, spinto dal suo bisogno di giustizia e dai sentimenti che prova per Mare, oltre che dalla necessità di vendicarsi.
Maven, il dolce principino rivelatosi il vero antagonista della storia, compare fisicamente molto poco in questo volume, ciononostante il pensiero del suo arrivo e lo sconforto per il ragazzo che ha finto di essere gravano in ogni pagina, pressando Mare e ricordandole l'insegnamento che perfino la copertina non fa che rammentarci: chiunque può tradire chiunque.
Maven è un personaggio particolare che come "cattivo" abbiamo visto molto poco, ma conosciamo le sue scelte e le conseguenze che hanno portato, e per ora è certamente uno dei personaggi più intriganti, in bilico tra un ragazzino manipolato e uno psicopatico.
Considerato lo sconvolgente finale, sono certa che nel terzo libro della saga verrà riservato molto più spazio al suo personaggio, con la speranza che l'autrice riesca a mostrarci a dovere la sua caratterizzazione.
In definitiva, un romanzo nettamente superiore al precedente, ricco di intrighi e dettagli sconvolgenti, dove la tensione amorosa è comprensibilmente e sfortunatamente lasciata in disparte (avrei preferito più scene romantiche, soprattutto considerato che la chimica tra Mare e Cal si è fatta più intensa e complice), con purtroppo uno spazio  troppo ridotto per i personaggi secondari e con un finale che lascia senza fiato.

3 peperoni e mezzo / 4 peperoni (sono ancora indecisa...)

effy

2 commenti:

  1. Io non sono riuscita a sopportare Mare in questo libro, nel primo ancora ancora ma qui l'ho trovata ripetitiva fino alla nausea.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con questo romanzo è riuscita a guadagnare posizioni nella lista delle peggiori protagoniste ._.

      Elimina