sabato 4 marzo 2017

recensione: L'ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE


L'ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE
SOMAN CHAINANI

 ◢ editore mondadori ◢ pagine 499
◢ saga The School of Good and Evil #1  ◢ prezzo 17.0o€



TRAMA
Sophie e Agatha sono da sempre amiche del cuore e non vedono l'ora di scoprire cosa significhi studiare nella leggendaria Accademia del Bene e del Male, dove ragazze e ragazzi normali vengono preparati a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Con i suoi eleganti abiti rosa, le scarpette di cristallo e la passione per le buone azioni, Sophie sa che otterrà ottimi voti nella Scuola del Bene. Agatha invece, con i vestiti neri e informi e il carattere scontroso sembra una perfetta candidata per la Scuola del Male. Quando arrivano all'Accademia le due ragazze fanno una scoperta sorprendente: Sophie finisce nella Scuola del Male a seguire lezioni di Imbruttimento, Trappole mortali e Storia della Cattiveria, mentre Agatha si ritrova nella Scuola del Bene, a lezione di Etichetta principesca. Si tratta di un errore? O forse il loro autentico carattere è diverso da ciò che tutti credono? Per Sophie e Agatha comincia un viaggio in un mondo straordinario, dove l'unico modo per uscire dalla fiaba è viverne una fino alla fine. Dentro la foresta primordiale c'è un'accademia del bene e del male. Ci sono due castelli, due teste gemelle: uno benigno e l'altro maligno. Prova a fuggire: le vie son bloccate. L'unica uscita è una storia di fate.

RECENSIONE 

Ho voluto comprare questo libro inizialmente perché mi attirava il titolo, la copertina e tutto l'insieme, anche se visto così, senza nessuna anticipazione a riguardo, per me poteva sembrare o un libro per bambini o l'ennesima delusione. Eppure nonostante tutto ho deciso di comprarlo, e me ne sono inaspettatamente, perdutamente innamorata.

Esiste un mondo, in cui le favole prendono vita, e sono più reali che mai. Quando la nostra favola personale inizia, ci troviamo in un piccolo villaggio, Gavaldon, e le nostre protagoniste sono due ragazzine; la prima è Agatha, sembra propio una strega, vive in un cimitero e si veste interamente di nero, ha anche un aspetto spiacevole, come si confà ad una strga, naso adunco, pelle chiarissima e capelli corvini.

La seconda è Sophie, la classica prinipessa delle favole, bionda occhi verdi e bellissima.

In questo villaggio, circolano strane storie che dicono che ogni due anni due bambini, uno buono e uno cattivo, vengono rapiti e non fanno mai ritorno. Dicono che ci sia una scuola del bene e del male, dove questi bambini vengono portati per diventare o streghe/stregoni o prinicipesse/principi a seconda di dove vengono smistate, pronte per entrare, un giorno, in una favola tutta loro. Sophie vuole disperatamente finire nell'accademia per principesse e quindi si finge buona e interessata ai quelli che secondo lei sono i più bisognosi; è così che fa amicizia con la povera ragazza brutta e sola che vive nel cimitero, decidendo di portarle dei biscotti. Inizialmente Agatha la respinge, ma poi con stupore di tutti al villaggio le due diventano amiche e scoprono di avere molte cose in comune per quanto diverse siano. La notte in cui il misterioso rapitore di bambini fa il suo dovere si avvicina e Sophie inizia già a preparare i bagagli convinta di essere la principessa prescelta che corre verso il suo prinicipe azzuro, mentre Agatha si limita ad osservare quello che succederà, lei non vuole andarsene, ora che ha trovato un'amica sta bene dov'è. Quando scorge un'ombra uscire dagli  alberi e dirigersi verso il villaggio la segue, cercando di avvisare Sophie del pericolo imminente, ma l'ombra prende anche lei e insieme spariscono oltre la foresta.
La cosa inaspettata è che Sophie, la perfetta principessa finisce alla scuola per streghe, mentre Agatha finisce alla scuola per principesse. Inizialmente credono che si tratti di un errore madornale e cercano di scambiarsi di posto in tutti modi, finchè non capiscono che è praticamente impossibile. Mentre Sophie fa di tutto per dimostrare di essere una principessa, Agatha cerca solo di capire come tornare a casa, dove possono essere le amiche che erano all'inizio.

E proprio da qui la penna magica inizia a scrivere la loro fiaba. 


Voi potreste dire, sembra banale, concetto già sentito, invece io credo che sia proprio la semplicità con cui viene affrontato il tema che lo renda molto efficace e comunicativo, la semplicità sta alla base di ogni concetto ed è il modo migliore di trasmettere esattamente quello che vogliamo. Nessuna frase criptica, enigmatica o filosofica, solo pura semplicità. L'abito non fa il monaco, il mondo non è solo bianco e nero e ciò che sembra non è sempre ciò che è. Una fiaba fuori dall'ordinario sta per cominciare e ciò che sembra essere un errore si trasforma in una magica scoperta di tutte le scale di grigi che esistono tra bianco e nero.
Una storia semplice, due personaggi che non si distaccano da quello che possiamo aver sperimentato e vissuto noi lettori, ci aiutano ad immergerci in questa fiaba alternativa senza fatica e rendono la narrazione molto piacevole. Uno stile di scrittura molto fluido, e dei personaggi davvero ben articolati.
La storia è inizialmente avvolta dal mistero, che l'autore ci dissipa a piccole dosi ben disposte durante il racconto. E' un libro che sa stupire, e nonostante la storia si sviluppi lentamente, non ci annoia mai, l'autore spezia la storia al punto giusto. Ragazzi, non so davvero che altro dire, se non che chi non l'ha letto dovrebbe assolutamente farlo! Parlare dei libri belli è davvero difficile, ogni volta mi trovo in difficoltà perché l'unica cosa che ho in testa è un loop infinito di meraviglia! Quindi, quanti di voi l'hanno letto? Qualcuno la pensa diversamente ? Condividete pure ogni vostra idea ! 
Detto ciò possiamo fare un'abbondante peperonata con questo voto:

quattro peperoni succulenti!

A presto e alla prossima recensione!

Kira




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