domenica 5 febbraio 2017

recensione: LA RAGAZZA DI MEZZANOTTE


LA RAGAZZA DI MEZZANOTTE
MELISSA GRAY

 ◢ editore mondadori ◢ pagine 372
◢ saga The Girl at Midnight #1  ◢ prezzo 17.0o€



TRAMA
Echo ha diciassette anni, è sveglia, indipendente e coraggiosa. Da quando, ancora bambina, è scappata di casa, vive di furti e abita nella biblioteca pubblica di New York. Qui ha conosciuto l'Ala, la veggente degli Avicen, una popolazione di uomini-uccello che vive segretamente nel sottosuolo di New York. Da quel momento la sua vita è cambiata: Echo adesso viaggia attraverso il mondo intermedio, è in grado di usare la magia ed è coinvolta nella sanguinosa guerra degli Avicen contro i Drakharin. E proprio a Echo viene affidato il compito di trovare l'uccello di fuoco, la creatura leggendaria che può mettere fine al secolare conflitto. Ma le cose non sempre vanno come ci si aspetta, ed Echo dovrà mettere in discussione tutte le sue certezze.

RECENSIONE
Quando ho iniziato a leggere la Ragazza di Mezzanotte non mi aspettavo niente di eccezionale, ma speravo che sarebbe stata una lettura almeno un poco emozionante, viste le decantate somiglianze con saghe che mi sono piaciute parecchio. Il problema maggiore è stato proprio questo in sostanza: c'era davvero poco di originale.

Ma iniziamo dalle cose positive di questo romanzo, per farla più breve.
Mi è davvero piaciuto lo stile di scrittura dell'autrice, molto scorrevole, semplice ma senza essere banale, e le descrizioni dipingevano immagini nitide nella mente, un po come in un libro illustrato ma con le figure fai-da-te. Punto secondo, l'ambientazione, molto bella, anche il modo in cui l'autrice ha diviso il territorio -stile the man in the high castle- tra Avicen e Drakharin.
Un background interessante -ma non originale- si profila anche qui. Una guerra secolare che imperversa tra le due razze, gli Avicen, creature simili agli umani ma con un piumaggio -diverso per ognuno di loro in base all'uccello che rappresentano- diffuso su braccia e capo. Mentre i Drakharin al posto delle piume hanno delle scaglie di drago sugli zigomi e sulle braccia. Sembra davvero una buona base di partenza, peccato, davvero un peccato per lo sviluppo successivo.
Quello che continuavo a domandarmi durante il corso della lettura, era perché nonostante fosse scritto bene e organizzato in modo interessante, non mi stesse prendendo per nulla. Ecco i perché: iniziamo dai personaggi. 

Durante il racconto si alternano i punti di vista dei nostri protagonisti, il cui principale è quello di Echo. Echo. Una delle protagoniste che ho più mal sopportato nella storia delle protagoniste. 

Fuggita di casa in giovane età, trova la sua nuova famiglia tra il popolo degli Avicen, grazie alla sua "tutrice" un Avicen di nome l'Ala, qui trova la sua migliore amica, Ivy, che sarà una delle nostre protagoniste, e un fidanzato di nome Rowan. Nonostante questo non si sente integrata in quanto lei è un'umana, non è come loro, e questo le viene continuamente fatto notare anche dai suoi stessi amici; per questo motivo Echo farebbe di tutto per dimostrare agli Avicen il suo valore.
Ma Echo non è solo questo, è anche un'abile ladra, che viaggia tra i mondi cercando -rubando- pezzi da collezione senza un reale obiettivo ma così, per sport, almeno la maggior parte delle volte. Questo però, prima che si imbatta in un misterioso carillon che cambierà la sua vita per sempre. Echo e suoi amici dovranno viaggiare in lungo e in largo per il mondo alla ricerca dell'uccello di fuoco, una mitica creatura che porrà fine alla guerra tra Avicen e Drakharin.
Premesso questo, Echo è davvero pesante e prevedibile come protagonista, e anche se sembrerebbe dover essere simpatica..and guess what? Non fa per niente ridere, sembra che prenda le sue battute dall'ABC di Geronimo Stilton-umorismo per principianti. Però c'è di peggio, indirettamente opera di Echo e coniato con tanto di diritti dai suoi amici, e io ci tengo davvero a riportarlo per voi. 

Dorian rimase dubbioso. -Waffle al bacon?-
Echo lo incenerì con uno sguardo che lo sfidava a mettere nuovamente 
in dubbio le sue capacità culinarie.
-Waffle al bacon.-
-Scusate c'è per caso un'eco qui?- disse Jasper decisamente troppo compiaciuto di se stesso.

A modo suo è esilarante, ma decisamente non in modo positivo, almeno però mi sono divertita nell'alta marea della ridicolosità(?). L'autrice si sforza in modo palese di rendere Echo un personaggio simpatico ma il risultato è che diventa banale e talvolta infantile, ma questa è solo la mia opinione, magari sbaglio.
Il resto del gruppo di Echo non mi fa molto impazzire, ma lascerò giudicare anche a voi qualcosina, non voglio rovinarvi proprio tutto, sono stata già fin troppo severa fin qui.
Ultima ma non meno importante nota negativa: sembra un miscuglio di cose scopiazzate a destra e a manca da altri libri, in particolare il background, che riporta senza nemmeno pensarci a quello de 'La Chimera di Praga' libro di tutt'altro spessore a mia vista, senza parlare poi della ship (o dovrei dire quasi triangolo) che è praticamente presa da 'Shadowhunters'. Insomma per me non ci siamo proprio, gli ingredienti per un buon libro non mancavano, e nonostante le idee non esattamente originali, poteva essere comunque sfruttato tutto meglio, magari con un pizzico di creatività o originalità. Mi dispiace davvero, perché sarebbe bastato davvero poco per renderlo un Bel libro. Ahimè, nonostante tutto sarò magnanima con la valutazione.




3 peperoni..oni..oni...alla Ragazza di Mezzanotte. Lo so. Non è affatto divertente.




-Kira




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