domenica 21 febbraio 2016

recensione: LA RAGAZZA DEL TRENO

LA RAGAZZA DEL TRENO
PAULA HAWKINS

 editore piemme 
prezzo 19.5o ◢ pagine 378



TRAMA
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel? Nelle mani sapienti di Paula Hawkins, il lettore viene travolto da una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama che rendono questo romanzo un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile. Decisamente il debutto dell’anno, ai vertici di tutte le classifiche.

RECENSIONE
La vita di Rachel Watson è a pezzi; reduce da un sofferto divorzio, dalla perdita della casa e dal licenziamento, Rachel è il fantasma della donna che era, un involucro privo di sogni ma pieno di gin tonic. Ospite a casa della sua amica Cathy, ogni mattina prende il treno per Londra e finge di andare a lavoro, finge di avere ancora un minimo controllo sulla sua vita.
Dal finestrino di quel treno, Rachel spia le esistenze altrui, le felicità fasulle, i sorrisi e i baci rubati, e, in particolar modo, osserva la vita di quelli che ha affettuosamente rinominato Jess e Jason, una coppia di sposini praticamente perfetti. Finchè, un giorno, da quel finestrino vedrà qualcosa che metterà in dubbio ogni cosa, perfino l'esistenza della felicità stessa.
Si può dire che La ragazza del treno sia il mio primo giallo/thriller, e, in un certo senso, sembra studiato ad arte per chi è al primo approccio al genere. E forse è anche per questo motivo che ho apprezzato così tanto questo romanzo, tanto da divorarmelo tutto in un pomeriggio scarso.
Il tragitto nella vita di Rachel è praticamente immediato, e Paula Hawkins è una maestra nel catapultarci nella storia con un impatto. Lo stile è diretto, essenziale, ti lascia quasi affamato.
Rachel è una protagonista non facile da capire, molesta e ossessionata dal suo ex marito e dalla nuova vita che lui si è costruito, senza contare il suo problema con l'alcool.
In più di un'occasione, l'autrice usa l'ubriachezza di Rachel per farle commettere stupidaggini che servono per fare andare avanti la trama, ma che risultano paradossalmente credibili, data la delicata condizione della protagonista.
"Per la prima volta da un sacco di tempo, sono interessata a qualcos’altro che non siano le mie disgrazie. Ho uno scopo […] Non sono più soltanto una ragazza sul treno, che va avanti e indietro senza motivo."

Rachel è una persona problematica ma è anche un'eroina, una donna spinta da una curiosità morbosa, che rischia più volte di bruciarsi, ma che alla fine giunge alla soluzione, salva la giornata, ci porta un bel lietofine.
Ad accompagnare la narrazione della protagonista ci saranno altre due voci, che appariranno sporadicamente in punti strategici della storia, per aumentare l'impazienza del lettore. Tre voci di tre donne che sono molto più simili tra loro di quanto si possa credere, ma che la Hawkins non è riuscita bene a caratterizzare, tanto che il salto da un pov all'altro non viene quasi percepito, e questo è sicuramente un punto a sfavore del romanzo.
I personaggi, in generale, sono abbastanza statici, ognuno nasconde un lato di sè difficile da vedere, ma questo li rende abbastanza bidimensionali, come se, oltre i due lati da noi scoperti, non ne avessero altri. Sono pedine scelte con cura dall'autrice per raggiungere l'obbiettivo della storia, per andare a parare in un certo punto.
Nonostante alcuni punti prevedibili, altri punti forzati, mi è davvero piaciuto questo libro e, in parte, riesco a comprendere il successo che ha ottenuto. 
La storia riesce a risucchiarti, le sue imperfezioni la rendono quasi più accattivante, il numero di pagine ti permette di leggerlo in fretta. Sia che biasimi ogni scelta dell'autrice, sia che ti lasci incantare e trasportare dalla narrazione, riesce a rimanerti in testa, riesce a farti pensare alla storia, a ritornare sui personaggi, a farti domande.
E' un romanzo che mi sono goduta senza aspettarmi troppo, ho lasciato che mi stupisse, e forse non lo ha fatto come avrebbe dovuto, ma mi ha divertita e mi ha intrigata e mi ha disturbata, e mi ha fatto tifare per Rachel, anche quando ogni sua scelta era contestabile.

Emily Blunt, che interpreterà Rachel nel film tratto dal romanzo,
descrive alla perfezione le mie sensazioni. 
La ragazza del treno è un romanzo ben lontano dall'essere perfetto, ma è un romanzo che si fa leggere tutto d'un fiato e raggiunge lo scopo prefisso, riuscendo a far appassionare il lettore.
Consigliatissimo.
P.S. Il prezzo del cartaceo è talmente esagerato che l'ebook basta e avanza. 

voto 4 peperoni

effy.

2 commenti:

  1. Concordo con la tua recensione! Spero ne traggano un buon film e sì il prezzo del volume è davvero esagerato...

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    1. Grazie mille :D Con quel prezzo mi riesce difficile capire come abbiano fatto a venderne così tante copie o.o

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