mercoledì 15 giugno 2016

recensione: LA RIVINCITA - GATHERING BLUE

LA RIVINCITA
Gathering Blue
LOIS LOWRY

 ◢ editore giunti ◢ pagine 270
◢ saga the giver quartet #2  ◢ prezzo 9,90 €



TRAMA

Ambientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il diritto di vivere. Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all'interno di quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l’occasione che a un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per iniziare a cambiare le cose dall'interno.

RECENSIONE

La domanda che ha sfiorato la mia mente fin dall'inizio del romanzo è stata: " Pensiamo  davvero di essere così diversi da loro?".
Ho letto il romanzo con la sempre presente consapevolezza di non trovarmi solo in un mondo inventato e privo di fondamento, sentivo di dover cercare le piccole allusioni che rimandano alle continue ingiustizie che passano inosservate, e di conseguenza giustificate, del nostro mondo.
La rivincita- Gathering Blue è un romanzo per ragazzi, ambientato in una società crudele e spietata,  in cui regna un naturale caos, e sul trono siede la paura stessa.
 Ci troviamo in una sorta di futuro distopico, che è però regredito nel tempo e nei mezzi di sopravvivenza. Esistono solo poche tracce della società che ha preceduto questa, che sembra corrispondere con la nostra attuale.
 La protagonista è una ragazza di nome Kira, zoppa dalla nascita, che ha dovuto lottare per non essere abbandonata alla morte, in un mondo che non ammette imperfezioni come la sua. La sua storia si apre con la morte della madre, con la cessata sicurezza di una casa e di una protezione dal mondo che la circondava. Niente e nessuno potrà più proteggerla dall'odio delle persone che la circondano, fatta eccezione per alcuni. 
In men che non si dica delle donne che desideravano da tempo il terreno su cui si ergeva casa di Kira, cercano di cacciarla dal villaggio e lasciarla a morire, in un posto chiamato la Landa. Kira dovrà quindi affrontare un processo per stabilire se potrà restare, o se dovrà morire. L'unico appiglio che ha è la sua quasi innata abilità nel ricamo, insegnatole dalla madre fin da quando era una bambina.
La ragazza non tornerà mai più nella sua vecchia casa, il processo stabilisce che diventerà la nuova Ricamatrice, e andrà a vivere al Palazzo del Consiglio, che governa sull'intero villaggio.
Per quale motivo il ruolo che deve ricoprire è talmente importante da ignorare persino la sua deformità? Perchè lei è stata la sola a venire risparmiata alla morte? Qui inizia davvero il racconto, qui scopriremo insieme a Kira, i fondamenti del suo mondo, e i suoi segreti.

Narrato con estrema semplicità, il romanzo esplora questioni assai più complicate e fragili di quanto si possa inizialmente pensare. Numerosi sono i problemi di tipo sociale e psicologico che si affrontano nello svelarsi del meccanismo che governa la vita di questo piccolo villaggio.
Innanzitutto è necessario rendersi utili ad esso, contribuire alla sua vita quotidiana; alle donne spetta il compito di badare ai bambini, di cucinare e pulire, ed infine ricamare, mentre agli uomini viene assegnato il compito di cacciare. Inoltre vige una legge che proibisce severamente alle donne di imparare a leggere e a scrivere. 
Tra gli abitanti non esiste compassione, pietà o gentilezza, ognuno agisce sempre per il proprio tornaconto. Le condizioni in cui versano gli abitanti del villaggio sono quasi disumane, con un'igiene inesistente e con pochissimo cibo a disposizione, condizioni considerate normali, fino a quando non incontriamo lo stile di vita e le comodità che invece esistono nel palazzo.
Un punto fondamentale con cui ci confrontiamo è quello della paura, che tiene gli uomini intrappolati in una gabbia dorata, nessuno cerca di cambiare le cose, nessuno vuole o desidera di più di ciò che si trova nei confini del villaggio, perché hanno tutti paura di essere uccisi da queste fantomatiche Bestie che vivono nei boschi circostanti e attaccano chiunque non segua i suoi confini, o regole.
Lo stile di vita barbaro adottato, controlla di riflesso anche la mente del singolo individuo, imponendogli un'unica legge, quella dell'istinto, demolendo tutta una serie di valori quali l'altruismo, la generosità e la compassione.
In questo mondo al limite del degrado, che ha dimenticato ogni cosa del suo spontaneo essere, Kira e i suoi amici -Matt, il suo cagnolino e Thomas- cercheranno di portare un colore nuovo, un colore che nessuno ha mai visto; il blu. Il Blu che si identifica con la Speranza, la speranza di un mondo migliore, di amore, di gentilezza, un mondo in cui gli uni e gli altri potranno vivere in pace, liberi dall'odio e dalla paura che li pervade.
Il libro è scritto in modo semplice e diretto, comprensibilissimo. Ciò che non mi ha molto entusiasmato era la sua prevedibilità in quasi ogni risvolto della storia, ma credo che sia la conseguenza del fatto che è un libro indirizzato ad una fascia di età un po' più giovane di quella in cui mi ritrovo ( mi sento giurassica ora, sigh .-. ). Pecca di descrizioni dettagliate, anche se rende più o meno una vaga idea del mondo che ci circonda. Non mi dispiace nemmeno la caratterizzazione dei personaggi, semplice e non troppo approfondita, credo per dare spazio allo sviluppo del contesto in cui erano collocati. 
Ho particolarmente apprezzato la protagonista perché, nonostante la sua disabilità, non si arrende, continua a combattere contro il suo dolore traendone la forza e la gentilezza che la caratterizzano. La sua condizione la rende in qualche modo diversa, più comprensiva e sensibile nei confronti delle situazioni inumane che la circondano, un personaggio molto positivo in un contesto di ignoranza, cecità e indolenza. 
In sostanza è stato un bel libro, una lettura piacevole che mi ha lasciato qualcosa nel cuore, credo che ora ci sia una puntina di Blu!

voto: 3 peperoni e mezzo!

-Kira

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