domenica 28 agosto 2016

recensione: RUIN AND RISING

RUIN AND RISING
LEIGH BARDUGO

  inedito ◢ saga the grisha trilogy #3



TRAMA DEL PRIMO VOLUME 
TENEBRE E GHIACCIO,
UNICO TRADOTTO IN ITALIA
Circondata da nemici, quella che un tempo era la potente nazione di Ravka è ora un regno diviso dai conflitti e letteralmente tagliato in due dalla Distesa, un deserto di impenetrabile oscurità, brulicante di mostri feroci e affamati. Alina Starkov è sempre stata una buona a nulla, un'orfana il cui unico conforto è l'amicizia dell'amico Malyen, detto Mal. Eppure, quando il loro reggimento viene attaccato dai mostri e lui resta ferito, in Alina si risveglia un potere enorme, l'unico in grado di sconfiggere il grande buio e riportare al paese pace e prosperità. Immediatamente viene arruolata dai Grisha, l'élite di maghi che, di fatto, manovra l'intera corte, capeggiata dall'affascinante mago Oscuro. Ma al sontuoso palazzo, dove gli intrighi e il lusso dei balli è tale da stordire e confondere, niente è ciò che sembra, e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le tenebre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.

RECENSIONE
Terminare una saga non è mai semplice.
Se poi parliamo della fine di una storia che ti ha accompagnato per anni, nella quale ti rifugiavi nei momenti di magra e che hai imparato ad amare col tempo, è un po' come perdere un amico.
Tutti noi abbiamo sperimentato almeno una volta questa sensazione, i più giunti al termine di pilastri come Harry Potter si sono rifiutati di considerare che quello fosse l'ultimo capitolo dell'avventura.
Che siano finali belli o brutti, che ci abbiano commosso o meno, quella è un'altra storia; un finale è un addio a personaggi che abbiamo imparato a chiamare amici, ai luoghi che abbiamo lentamente considerato come casa.
Per quanto riguarda la saga dei Grisha, personalmente non ho avuto che pagine e parole ripiene di sogni e speranze.
La serie dei Grisha, ovvero individui che posseggono poteri e abilità magiche, si svolge nel regno di Ravka, un luogo immaginario liberamente ispirato alla Russia imperiale. Tale regno è da anni attraversato da un'enorme distesa di tenebre e mostri, che rende quasi impossibile l'attraversamento della regione, scissa ormai in Ravka Est e Ravka Ovest.
La storia inizia con due bambini, due orfani accuditi ed educati grazie alla disponibilità economica del duca di Keramsov, che li ospita in una sua magione. Alina e Mal crescono fianco a fianco e, costretti dalla patria in guerra con i territori circostanti, giunti in tarda adolescenza si arruolano nell'esercito.
Quando il reggimento è necessitato ad attraversare la Distesa Oscura e Mal quasi ucciso dalle creature d'ombra, i volcra, Alina sprigiona un potere incredibile, mai visto nella storia dei Grisha, l'unico potere che potrebbe cambiare le cose: il potere di poter creare e manipolare la luce.
L'incipit di Tenebre e Ghiaccio, tradotto e portato in Italia dalla Piemme oramai la bellezza di quattro anni fa, è certamente originale e intrigante, soprattutto nel vasto panorama della letteratura per ragazzi, che sembra lanciare sul mercato un libro e un successo dietro l'altro, non concedendo
sufficiente tempo ai lettori per mettersi in pari con tutte le uscite.
Soprattutto quattro anni fa, quando il mercato era certamente più arido dell'odierno, un progetto così diverso con un'ambientazione ancora inesplorata e una tematica così semplice eppure così d'impatto, avrebbe non solo attirato le attenzioni di molti, ma avrebbe avuto un discreto successo.
Ed infatti, i romanzi della Bardugo, nonostante lo stile asciutto e la mancanza di descrizioni, e nonostante i momenti piatti e clichè teen tra protagonisti, sono slittati ai vertici delle classifiche, conquistando milioni di seguaci.
COPERTINA ITALIANA
TENEBRE E GHIACCIO
PRIMO VOLUME DELLA SAGA
Perché? E' davvero valido?
Sì.
La saga della Bardugo parte con una grande idea, ma con uno sviluppo povero.
Il primo libro, nonostante abbia appassionato una buona fetta di lettori anche in Italia, è il meno articolato dei tre, il più immaturo, con una protagonista acerba e parecchi momenti vuoti e confusi. Dal punto di vista stilistico si presenta estremamente sintetico, non concedendo abbastanza  merito al background in cui si svolge.
Il primo romanzo, lo ammetto, non aveva soddisfatto le mie aspettative, e forse è stato paradossalmente questo a fare avere successo alla saga ai miei occhi.
Se avete letto il primo romanzo e lo avete amato, siete già a buon punto; se non lo avete letto o, come me, lo avete letto e non vi ha convinto, cercherò di darvi delle valide motivazioni sul perché la saga dei Grisha sia una piccola perla nel repertorio young adult.

Innanzitutto, i personaggi hanno tutti una visibile e significativa crescita.
Il personaggio di Alina, talmente insicuro, lagnoso all'inizio della storia, diviene molto di più, fino a rappresentare la presa di coscienza in ognuno di noi.
Alina è tutto quello che potremmo essere, tutto quello che siamo ma non siamo pronti ad accettare, tutto quello che dobbiamo essere per far fronte alle difficoltà. Impara a riconoscere il suo ruolo e a comportarsi in modo da soddisfarlo.
All'inizio la inserivo in vetta alla classifiche delle narratrici che meno sopporto, ma la crescita che compie dalla fine del primo volume è un'ascesa costante. Alina incarna differenti status, passando dall'essere un'orfana all'essere un soldato, una grisha, una sankta, fino a scoprire davvero ciò che è: una persona, un essere umano senziente con i propri desideri e i propri difetti. Un simbolo, questo sì, che riesce perfettamente a bilanciare con quello che è fuori dalla mischia, giù dal palcoscenico. In molti hanno tentato di renderla ciò che volevano, ma chi era lei? Cosa voleva lei? La sensazionale scoperta che compie è che lei lo sa già, lo ha sempre saputo, lo è sempre stato.
Sono rimasta stupita dal suo coraggio, dalla sua determinazione, dal suo spirito di sacrificio.
Inoltre, Alina acquista un fascino mistico, spirituale, incarnando un genere di simbolo differente da tutti quelli a cui siamo abituati, il cui potere va oltre la semplice speranza, raggiungendo la fede.
In relazione a ciò, l'elemento religioso in questi romanzi ricopre un ruolo fondamentale, tanto logico per il fittizio periodo storico in cui la storia si svolge, quanto attuale.
Molti romanzi contengono riferimenti alla mitologia ma pochi si soffermano davvero sugli effetti della fede, sia sui credenti che sulle situazioni e gli avvenimenti. Il ruolo spirituale dell'Apparato è uno degli elementi che ho più apprezzato, un rimando alla fusione tra misticismo e guerra.
Difatti, i Sankti ricoprono una indiscutibile importanza, scoprendosi Grisha che nei secoli scorsi erano stati venerati dagli uomini per i loro poteri magici.
Parallelamente ad Alina, cammina l'Oscuro - ovvero il Darkling-, il personaggio più affascinante e più controverso della storia.
Alina e l'Oscuro incarnano fisicamente la luce e l'oscurità, due opposti, che paradossalmente sono più simili di quanto si possa immaginare. In uno strano, conturbante modo si contengono, si completano e creano un rapporto molto particolare, non completamente di odio, né di disprezzo o ammirazione.
Probabilmente uno dei antagonisti più interessanti del panorama.
Il personaggio che però ho più amato e che rimane uno dei miei preferiti in assoluto è Nikolai, il principe bastardo, che incontriamo nel secondo volume della saga, Siege and Storm, e che da solo vale la traduzione della serie completa in Italia.
Nikolai, brillante e carismatico, incarna gli ideali e i valori di ogni principe che si rispetti, e molto di più. La sua relazione con Alina, prettamente di natura politica, presenta molte peculiarità, e in verità non so dirvi se tutto quello che leggiamo di loro sia abbastanza, se non ci siano lati celati, spiegazioni mancate.
Da un punto di vista stilistico la Bardugo non mi soddisfa, poiché ho la sensazione che avrebbe potuto dare di più, ma il mondo da lei creato è vivido attraverso le pagine, soprattutto quando riusciamo a viverlo, viaggiando assieme ai personaggi e attraverso i ricordi del passato.
SAGA COMPLETA
Nello specifico, Ruin and Rising è un magnifico finale di saga, un romanzo che collega tutti i punti e le questioni nominate, aggiungendo pezzi mancanti e strofe di supporto, senza mai strafare. Un finale degno che ho apprezzato come non ne apprezzavo da anni.
Forse uno dei più bei finali di saga, che pone al primo posto i suoi personaggi, i desideri e i sogni della sua protagonista, che troppo a lungo ha avuto la responsabilità di un mondo intero sulle sue spalle, troppo a lungo è dovuta essere un soldato, una invocatrice, una Sankta, e che ora ha finalmente l'opportunità di essere solo e semplicemente Alina.

 4 peperoni

Detto ciò, passiamo a una parte importante:
Per chiunque di voi che ha letto i romanzi e non ha potuto continuarli in lingua, per coloro che invece li hanno letti e straletti tutti in inglese o per chi, semplicemente, non ha idea di che saga sia e è/non interessato, aiutateci a riportarla in Italia, perché, a prescindere da quanto sia bello o meno, una storia che non ha avuto l'opportunità di essere raccontata, un racconto che è arrivato solo in minima parte, è sempre un'ingiustizia. Un'ingiustizia verso il lettore, che si è affezionato ai personaggi e appassionato alle dinamiche, un'ingiustizia verso il team che lo ha tradotto, e per mesi ci ha lavorato, e un'ingiustizia per l'autrice, che ha messo qualcosa di sè in questa saga e merita che tutti quelli che vogliono possano leggerne la fine.
Indi per cui, se non lo avete già fatto, firmate la petizione e realizziamo insieme un piccolo sogno.
Grazie :>


effy

4 commenti:

  1. Ciao, nuova follower! La grafica del blog è davvero molto bella! Io in confronto sono una principiante ^^
    Non ho letto completamente la tua recensione perché ho questa trilogia nella mia lista desideri quindi voglio godermela pienamente! Spero che mi piaccia tanto quanto a te ^^

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    1. Ciao :D benvenutissima! La recensione è sicura ma anche io salterei altrove per paura di rovinarmi qualcosa. Se la leggi - purtroppo in lingua, ora come ora -, sarei contenta di leggere la tua opinione a riguardo.

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  2. Non lo so, ero convinta che avrei finito per leggere l'altra trilogia di questa autrice, ma non sembra una cattiva idea leggere anche questa XD

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    1. Io ho già preparato sul comodino il primo volume della sua ultima saga, six of crows, ma ci tenevo a concludere prima questa perché comunque si svolge nello stesso universo, un paio di anni dopo, quindi mi sarei comunque invenitabilmente spoilerata tutto xD e alla fine non è stata una cattiva idea. (Almeno per me)

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